Il termine automedica identifica, nell'immaginario comune, un
mezzo di soccorso avanzato, che il sistema di emergenza
territoriale 118 invia in aiuto di pazienti in grave pericolo di
vita. Giunti sul posto, il medico e l'infermiere soccorrono e
stabilizzano il malato che poi verrà trasportato al pronto
soccorso più vicino o più idoneo.
Nell'ambito dei trasporti sanitari a lunga percorrenza, non si
parla più di soccorso, e quindi anche la definizione appena
descritta non trova riscontro.
In questo ambito infatti, l'automedica può tranquillamente
essere considerata come un taxi sanitario, cioè un mezzo veloce
e pratico, rivolto all'accompagnamento di pazienti in grado di
camminare, e che non necessitano di cure o assistenze
particolari.
L'equipaggio potrebbe essere composto dal semplice autista
soccorritore, il quale in caso di emergenza sarà comunque in
grado di prestare il primo soccorso, in attesa
dell'indispensabile aiuto di altri mezzi di soccorso
eventualmente inviati dal 118.
Esempi classici di utilzzo dell'automedica, sono i trasferimenti
di pazienti da sottoporre a trapianto d'organo, ma anche persone
che devono recarsi a effettuare visite o trattamenti sanitari
lontano dal luogo di residenza.
A bordo del taxi sanitario è generalmente presente un kit di
primo soccorso e una scorta di ossigeno medicale. E' inoltre
contemplata la presenza di un parente o accompagnatore.
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